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LE “NOSTRE” GRANDI AZIENDE ITALIANE

Stanchi della solita correttezza professionale?? Avete un azienda che si è resa conto di quanto sia economicamente poco vantaggioso un approccio etico nei confronti della società? Ecco una serie di ottimi esempi da cui trarre altrettante ottime indicazioni: si tratta pur sempre di aziende leader nel loro settore, in Italia. Imitatele, sembra che paghi…

Agosto 2009 [da www.zeusnews.com – ]
Antitrust multa Vodafone Fastweb ostruzionismo
Pare proprio che gli operatori mobili non abbiano alcuna intenzione di adeguarsi alle norme che impongono loro di facilitare il passaggio degli utenti alla concorrenza e di fornire informazioni chiare ai propri clienti.
Meno di un mese fa, l’Antitrust ha multato Telecom Italia per 660.000 euro: l’azienda ostacolava il passaggio dei clienti ad altri opeartori, in particolare a Wind, e operava una “strategia finalizzata al mantenimento dei clienti che abbiano manifestato l’intenzione di cambiare operatore”.
Ora è la volta di Vodafone e Fastweb; entrambe le società sono state a loro volta multate e sempre per lo stesso motivo: creano difficoltà ai clienti che vogliono cambiare gestore.
Fastweb dovrà versare 120.000 euro; Vodafone, invece, 440.000: 230.000 per aver fornito informazioni non trasparenti, inesatte, incomplete o non veritiere agli utenti circa i propri piani tariffari, allo scopo di convincerli a non cambiare operatore; 210.000 euro per l’acquisizione di nuovi clienti tramite la “conclusione di contratti di utenza a distanza a mezzo telefono”.

Febbraio 2009 – articolo tratto da www.consumatori.it
L’Antitrust punisce ancora una volta i gestori di telefonia: dopo la recente sanzione a Vodafone e Tim, infatti, anche Wind è stata multata per pratiche commerciali scorrette.
Secondo l’Autorità della Concorrenza e del Mercato Wind avrebbe fornito informazioni poco chiare
in merito all’effettiva possibilità di accedere ai servizi Internet veloci offerti nei propri contratti.
A partire dal mese di novembre 2007, numerosi consumatori hanno segnalato all’Autorità i lunghi ritardi nell’attivazione dei servizi Adsl e gli elevati costi di recesso e di riattivazione dei servizi con altri operatori. Ritenendo pertanto che il messaggio promozionale di Wind omettesse i termini di attesa riguardanti l’attivazione della connessione veloce (24/30 giorni salvo ulteriori problematiche tecniche) l’Autorità ha considerato scorretto il comportamento della società di telecomunicazioni e ha comminato una multa di 135 mila euro.
Sono stati inutili i tentativi della società di addossare la colpa dei lunghi ritardi alla complessa procedura, di natura commerciale e tecnica, che caratterizza il cambio di gestore per utenti Telecom. L’Autorità non ha ammesso scuse soprattutto se a pagarne le conseguenze sono i consumatori: spetta a Wind informare i clienti correttamente ed esaustivamente sulle condizioni di fruizione dell’offerta.

Marzo 2009 – articolo tratto da www.consumatori.it
Nuovo intervento dell’Antitrust: l’Autorità garante della concorrenza e del mercato è tornata a sanzionare con multe di oltre due milioni di euro alcuni operatori di telefonia e diverse società di servizi, colpevoli di aver attuato pratiche commerciali sleali a danno degli utenti.
Nel dettaglio, a finire sotto accusa è stata ancora una volta la vendita di loghi e suonerie: scaricando questi contenuti multimediali, il cliente sottoscriveva di fatto un abbonamento con decurtazione settimanale della scheda telefonica. Le società omettevano però di fornire all’utente chiare indicazioni in merito (inducendolo dunque a compiere scelte che altrimenti non avrebbe effettuato) e altrettanto poco trasparenti erano le informazioni riguardanti i costi di attivazione e disattivazione del servizio.
L’omissione di informazioni e la mancata trasparenza hanno dunque indotto l’Authority ad intervenire sanzionando le diverse società.

24 Marzo 2009 – articolo tratto da www.consumatori.it
multe di otre 2 milioni di euro che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha comminato a diverse società tra le quali Telecom, Vodafone e Wind, sanzionate per aver messo in atto pratiche commerciali scorrette nella vendita di loghi e suonerie.
“Scaricando tali contenuti multimediali -prosegue Dona- si sottoscriveva di fatto un abbonamento con decurtazione settimanale della scheda telefonica. Le società omettevano però di fornire all’utente chiare indicazioni in merito e altrettanto poco trasparenti erano le informazioni riguardanti i costi di attivazione e disattivazione del servizio”.
“Il giro di affari legato alla vendita di loghi e suonerie ammonta ogni anno a diverse centinaia di milioni di euro

Marzo 2009 – articolo tratto da www.consumatori.it
Attivazione del servizio in accesso diretto a tutti i consumatori che hanno sottoscritto il contratto Infostrada e restituzione dei canoni pagati alla Telecom a partire dal giorno della sottoscrizione del contratto “Solo Infostrada”: sono questi gli obblighi a cui Wind dovrà sottostare in seguito alla conferma della sentenza del Tribunale annunciata dalla Corte d’Appello di Torino.
La vicenda Wind-Infostrada risale al 2001. Quell’anno Infostrada aveva lanciato una campagna pubblicitaria con cui offriva il contratto “Solo Infostrada” per la telefonia fissa, con la promessa per gli utenti di non pagare più il canone. L’azione promozionale era stata giudicata scorretta e ingannevole dall’Antitrust che nel maggio del 2002 aveva sanzionato Wind dopo aver appurato che su 138.178 contratti “Solo Infostrada” conclusi da Wind, i consumatori che effettivamente non pagavano più il canone alla Telecom erano solo 690.
Il recente verdetto stabilisce il risarcimento di oltre 130 mila consumatori ingannati dalla compagnia telefonica con la promessa di attivazione di un servizio che di fatto Wind sapeva che sarebbe stato difficile assicurare. Ora gli utenti potranno avviare delle procedure di conciliazione al fine di ottenere la restituzione dei canoni pagati illegittimamente alla Telecom, o, qualora la Wind non riconoscesse integralmente quanto dovuto, per avviare un’azione giudiziaria contro la compagnia telefonica.

26 maggio 2009 – articolo tratto da www.consumatori.it
Nuova bacchettata dell’Antitrust a Telecom e Vodafone. L’Autorità, che aveva già sanzionato le due compagnie di telecomunicazioni in merito ai servizi mobili, stavolta le punisce per pratiche commerciali scorrette sulla telefonia fissa, con multe per un totale di 460mila euro. Le campagne incriminate, sempre per pubblicità ingannevole, sono “Alice casa senza canone” di Telecom (200mila euro) e “Vodafone casa” (260mila euro).
Nel caso di Telecom Italia, l’Antitrust ha esaminato una denuncia di una cliente relativa ad una campagna dell’autunno 2008: secondo la consumatrice tale spot traeva in inganno perchè la “prima offerta Telecom Italia senza canone” in realtà richiedeva il pagamento di un contributo fisso mensile pari ad almeno 42 euro.
Per quanto riguarda Vodafone, invece, la segnalazione è stata presentata da Fastweb. La società concorrente ha contestato l’ingannevolezza dello spot relativo all’apparato “Vodafone Station”. Il claim enfatizza la possibilità di usufruire da subito sia del telefono fisso, sia della connessione internet ma, in realtà, per un periodo iniziale dalla durata indeterminata, il traffico voce e dati è possibile solo tramite la connessione radiomobile UMTS

17 giugno 2009 – articolo tratto da www.consumatori.it
Una multa di 240 mila euro alla Telecom Italia “Oggetto della segnalazione sono state le pratiche commerciali scorrette poste in essere dalla Telecom Italia in relazione all’offerta ‘Carta Auguri TIM’ diffusa nel dicembre 2008 e alla promozione ‘1X100 Plus Natale’ che si attivava automaticamente alla scadenza della Carta Auguri”. “Così come da noi segnalato. l’Antitrust ha ritenuto ingannevoli gli spot relativi alla ‘Carta Auguri’, poiché manchevoli di dare una corretta e completa informazione agli utenti: a fronte dell’allettante offerta di ‘chiamate e sms verso tutti a 0 centesimi’ si omettevano indicazioni rilevanti sulle limitazioni della promozione. Per quanto riguarda poi la “1X100 plus Natale’, l’Authority ha riconosciuto illegittima e aggressiva la modalità di attivazione dell’offerta basata sul principio del silenzio-assenso, secondo il quale è il consumatore a dover espressamente disattivare un servizio, pena il rinnovo automatico dello stesso”

24 Luglio 2009- articolo tratto da www.adusbef.it
A distanza di tre settimane l’Antitrust sanziona di nuovo per comportamenti scorretti telecom e Wind, per un importo complessivo di 900 mila Euro;
ai gestori che, a pochi anni dall’apertura del mercato delle telecomunicazioni, seguitano a sviluppare la concorrenza fra di loro a danno degli utenti, contro ogni esigenza di trasparenza del mercato e di qualità e correttezza dei servizi offerti.
È evidente che le sanzioni dell’antitrust non sono un deterrente per i comportamenti scorretti dei gestori telefonici, sono già calcolate nel conto profitti e perdite: è come multare con 30 Euro il proprietario di una Ferrari per eccesso di velocità!
Sarebbe necessaria un’inversione di tendenza da parte dei gestori telefonici, che punti sulla qualità, sulla trasparenza e sulla chiarezza.

etc, etc…

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